Per qualche Volt in più

Ci accingiamo a pubblicare il primo dei resoconti delle molte vicende di un nostro nuovo corrispondente che, speriamo, verrà chiamato a seguire nella terra americana per conto di ogni illustrissimo Lettore del Telegrafo a Vapore. Presentandolo col nome di Edoardo Mezzacapra vogliamo sottolineare l'italianità del suo lignaggio e di tutto il suo animo e sentimento, nonostante ciò dobbiamo confessare a Vossignori che nel suolo patrio il suo tallone ancor mai si posò in quanto fu generato da patre e madre emigrati in piroscafo dal paese natale per cercar fortuna prima che egli avesse avuto luce su questo mondo. Espletata la scrittura di questa premessa ineludibile assicuriamo il Lettore che mai dalla sua penna uscirà verbo che non sia quello usato dal Vate cinto d'alloro e che mai, e sottolineamo mai, si esprimerà con il farfuglio barbaro dell'indigena gente d'oltreoceano.

Ebbi deciso di inaugurare i promessi riportaggi con la descripzione di una couriosa diatribba sorta allo margine di uno pozzo assaie profundo. Trattasi della cloaca dello brefotrofio cittadino della città di Ciccago in dello stato di Illinoi giacente sulle rive del lago Miccigano. Successe che aggiugno passato lo pozzo nero si riempì notevolissimamente di piscio e scitto e putroppo pure li cacatoi del pio istituto erano intasati di scitto e questo, nella ultima passata e vera calda summarola, è stato un vero biggo probblema. Molto si disperò lu preside per il fetore e s'incacchiò assaie pure lu sindaco peccause il fetore si propagò in tutti li corneri della città ma nessuno trovava una solusione a questo probblema peccause lo shitto nissuno sapeva dove spostallo. Molti si buttavano nello laco Miccicano per escappare dal fetore e dalla calura per 
tutta la durata della calda summarola e, come si vede dallo dagherrotipe, pure li guallioni rannano via da quella monnezza putrida. Si disse che la puzza al fine arrivò pure a Nuova Iocca cosicchè molto si discusse pure in quella bigga città. Arrivarono alla fine due signori, due scientisti, l'ammericano Tommaso Edison e il slavo Nicola Tesla che dissero tutti e ciue di avere solusione allo problema dellu pozzo nero.

Edison disse che bisognasse scavare uno bucollo profunnissimo al fianco ritto de lu pozzo intasato, lincato ad esso con una chiusa da aprire quando lu pozzo orginale si trovasse fullato. Per lo Edison questa voraggine va scavata con un escavatore elettrico a currente continuosa. Lo Tesla, che pe' tutto lo discorso dello Edison aveva scuotuto la capa, strofinatosi li baffi e grattossi lo cavallo dei pantaloni con gridolini femminini di soddisfaczione, invece addiceva che andava escavato una voraggine uguagliamente profunnissima, ma allo fianco mancino e con uno escavatore a currente altennata.
Lo Edison sentito lo plano dello Tesla gridava a gran voce nello slango dello Oaio, lo stato suo natale, che quivi translo nella nostra bella lengua: "Che castronate dicette questo mangia patate scimunito!? Tonnatene dai tuoi pope colla tua altennata cazzabubbola!". I due scientisti inventori si sono quindi litigati assaie e assieme colli diloro assistenti si sono menati proprio al brefotrofio, in fronte de li poveri orfanelli piagnanti con le loro brache inzaccherate di scitto e piscio, e si sono menati tanto da cascare nello scitto e sono stati salvati ammalapena. Adesso si stanno ancora litigando allo tribunale e intanto li poveri orfanelli pe' cacare venngono portati di notte colle chiatte dello commune di Ciccago su per lo laco Miccinano fin sulla parte delli canadesi dello laco Urone. 

Da Litte Itaglia, Nuova Iocca, Edoardo Mezzacapra, 14 septembero 1891.

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