Noi che ci caviam il pane di bocca

Carissimi Lettori parliamoci chiaro, qui al Telegrafo a Vapore non siamo avvezzi a menare il can per l'aia, ma siamo sempre pronti a menare le mani per difender i nostri ideali di giustizia, uguaglianza e fraternità. Ma bando alle ciance! Molti di voi si saranno chiesti per mesi il perchè codesto giornale non vedesse più la luce delle edicole del Regno e di chi fosse la colpa di questa disgrazia, ebbene proprio in virtù dei principi che ho citato e che più ci stanno a cuore sento di poter senz'alcun dubbio alzare il dito accusatore verso gli operai tipografici della ditta Fratelli Bocca di Torino.
Quei cialtroni, quei debosciati, molto probabilmente pure radicali o peggio, si sono arrogati il diritto di richiedere il pagamento delle mensilità arretrate adducendo le più svariate scuse a queste pretese. Perchè sappiamo bene che quando un operaio radicale parla di cibo per la fame, carbone per il freddo e medicine per le malattie in realtà desidera solo vino per la gola, giuoco e oppio per il vizio e donne di malaffare per la lussuria. Per porre rimedio al sopruso con cui questa masnada senza regole ha soggiogato il desiderio di sapere di Voi cari Lettori e anche a seguito alla santa estrazione avvenuta il 22 Agosto scorso della quaterna 3, 9, 14 e 48 sulla ruota del Lotto della nostra amata Capitale, la redazione del Telegrafo a Vapore ha generosamente deciso di anticipare il saldo di tutte le partite arretrate aperte con la suddetta Fratelli Bocca Editori, corrispondenti agli ultimi dodici anni di pubblicazioni. Questo slancio di altruismo verso di Voi, cari Lettori, ha permesso alle rotative di ripartire e alle penne di tornare nei calamai, fino a qualche giorno fa tristissimamente asciutti. Gioiamo assieme a voi amici nonostante il ricatto perpetratoci, consolati dal fatto che tra quell'avida ciurmaglia niuno è in grado di leggere una sola parola degli articoli di questo grande giornale. Beata ignoranza!
Fatta questa doverosa premessa torno a discorrere di argomenti più lieti e faceti, con piacere siamo venuti a conoscenza dalla nostra inviata in Albione Beba Stampatti che nel giugno scorso la rivista Strand Magazine ha cominciato a pubblicare la versione romanzata delle avventure del famoso detective inglese Sherlock Holmes riscuotendo un grande successo. L'autore di questa fortunata intuizione letteraria è un amico del detective nonchè testimone, più che collaboratore, delle sue indagini, il medico Arthur Conan Doyle. Doyle, immaginiamo per pudore tutto britannico, si firma con lo pseudonimo di John Watson ed è con questo nome che compare anche come personaggio nelle dette avventure. Speriamo che lo Sherlock Holmes letterario continui a mietere un successo dietro all'altro, proprio come colui che nella realtà lo ispira e che continua a collezionare vittorie contro il crimine e chissà, magari un giorno potremmo leggere di queste indagini mirabolanti anche nella nostra lingua. Forse succederà ma dubito fortissimamente che potranno mai oscurare il grande successo delle storie dell'indagatore italiano Perineo de' Pirenei e del suo illustrissimo autore Piermaria Musticchio.

Mastro Ciliegia, 29 agosto 1891.

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