Un ugonotto in Irlanda

Cari lettori del Telegrafo, torno da un viaggetto nella verde terra d’Irlanda con una notizia sensazionale. Forse non tutti gli esimi lettori di questo foglio ricordano che ai tempi del grande Napoleone Bonaparte, i francesi misero in cantiere un progetto assai ambizioso. Per favorire una possibile invasione delle terre d’Albione, il Primo Console francese pensò bene di utilizzare una tattica d’aggiramento degna del suo sopraffino cervello strategico. Approntò quindi, attorno al 1795, in gran segreto una spedizione di fidi marinai che, indottrinati a dovere sugli usi e costumi della terra di San Patrizio, avrebbero dovuto raggiungere l’Irlanda per sobillare e dar man forte agli oppositori della perfida corona inglese. Vennero reclutati normanni, celti di Bretagna e parigini dai capelli rossi che una volta vestiti con la tipica giacchetta verde degli irlandesi e nutriti di patate per tre mesi, sarebbero stati indistinguibili dalla popolazione locale. La spedizione, che si sarebbe dovuta chiamare operazione Cluricano (dal nome di un popolare folletto d’Irlanda), ebbe un esito infausto. A causa delle avverse condizioni meteorologiche, le navi, da poco salpate dal porto di Saint Malo, furono costrette a far dietro front, malconce e sbrindellate, dopo aver dovuto buttare a mare tutto il loro carico di grog (imbarcato per farsi amici gli indigeni dalla fulva criniera). Ebbene, le cose non andarono così: camminando nei pressi della città di Cork, avvicinandomi ad un casupola per chiedere un goccio di buona birra scura, sentii la tipica esclamazione dei marinai francesi “Tuoni di Brest!”. Entrato nella baracca di paglia, al colmo dello stupore, vidi un uomo di mezza età, dai tratti rubizzi del borgognone ma provvisto di una folta capigliatura rosso fuoco. Era vestito con una ridicola veste verde e aveva addosso un paio di calzoni da sanculotto. Dopo una breve serie di domande sono venuto ad apprendere che il signore, tale Monsieur Sean Napoleone O’Robespierre, altri non era che il figlio dell’unico francese approdato in Irlanda ai tempi della spedizione. Il signor O’Robespierre, apparentato alla lontana con l’incorruttibile di rivoluzionaria memoria, mi ha raccontato della sua vita avara di soddisfazioni, condotta in una popolazione di papisti inverecondi (“Io che sono di origine ugonotta, pensi lei”) tra patate, torba e birraccia. Vita dura per uno che si definisce “Originario della Borgogna, amante per discendenza del buon vino, delle rane fritte e delle paseggiate nei boschi”. L’unica sua consolazione è l’adesione alla Lega dei capelli rossi di Londra, resa celebre da un caso dell’amico investigatore Holmes, alle cui riunioni si reca un paio di volte all’anno, viaggiando in ferry boat.

Saturnino Farandola, 8 marzo 1890.

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