La calata dei Teutoni

Siamo orgogliosi di comunicare che, proprio in questi giorni, l'Imperatore di Germania Guglielmo II sta visitando il nostro bel paese ed in particolare la città di Milano a seguito dell'invito espressogli in tal senso qualche mese orsono da S.M. Umberto I. La visita si inserisce nelle trattative condotte dal Primo Ministro Crispi con il suo omologo teutonico Bismark, per la stipula di un alleanza militare difensiva che, assieme al rifiuto del governo italiano di organizzare un padiglione alla Fiera Universale che si sta concludendo a Parigi, hanno provocato un repentino raffreddamento nei rapporti con la Repubblica Francese.
A corollario della visita dell'imperatore vi sono state anche riunioni tra gruppi di studio scientifici e militari italiani e germanici. In particolare è stato visionato dai tecnici della Regia Marina il prototipo di un mezzo sottomarino, o sommergibile come viene chiamato comunemente in ambito marinaresco. Il progetto è basato sul sommargibile della flotta confederale americana CSS Hunley, dal nome del suo progettista, che nel febbraio del 1864, durante la guerra civile, portò con successo a termine la missione di affondamento della goletta unionista Housatonic, prima di inabissarsi a sua volta tragicamente assieme alla propria ciurma. Il prototipo, chiamato U-Boot Ein, è stato testato nelle acque del Naviglio con successo e, per la gioia dei piccini spettatori, si è proceduto ad un esplosivo fuoriprogramma: l'affondamento a mezzo di siluri di una chiatta utilizzata da malavitosi di nazionalità cinese, tutti già arrestati, per contrabbandare merci via fiume.
Gli incontri scientifici, invece, sono stati contraddistinti dalla curiosa presenza del Professor Orfanik che ha esposto all'Accademia di Brera, le proprie teorie sulla conservazione dei tessuti organici morti sottoposti a trattamento chimico. Il professore, fortemente contestato dai suoi stessi connazionali, ha lasciato l'aula della conferenza minacciando i presenti e dichiarando di non voler mettere più piede in Germania e che piuttosto sarebbe andato a vivere nei Carpazi.

Mastro Ciliegia, 5 ottobre 1889.

2 commenti:

  1. Anonimo21:16

    Vorrei solo ricordare che l'invenzione del sommergibile era già stata fatta trent'anni or sono da un mio caro amico, il compianto commendator Nembrotte Nepomuceno. Tale invenzione, la botte di profondità, venne poi plagiata da Giulio Verne, mangiarane di qualche fama, nel suo 20000 leghe sotto i mari. In quel libro, del 1869, si attribuisce la costruzione di un marchingegno sommergibile ad un fantomatico capitano Nemo. è evidente che Nemo è solo una cotraffazione dell'onorato nome di Nembrotte. Scrivo a lei e al Suo telegrafo perché finalmente sia fatta postuma giustizia ad un uomo di moralità ferrea e sapienza fuor del comune.
    Suo
    Gioachino Stampacchia
    Medico della Real Casa

    RispondiElimina
  2. Egregio Dottor Stampacchia, abbiamo avuto notizia anche noi della diatriba sorta tra gli eredi del Cavalier Nepomuceno e il signor Verne.
    E' certo che il suo accalorimento nella faccenda sia dovuto essenzialmente alla sua amicizia con Nembrotte Nepomuceno che, ricordiamolo, è scomparso con la sua botte nelle acque del lago d'Iseo alla prima immersione di prova.
    Se fossi in lei, sarei comunque più cauto nel lanciare accuse così dirette allo scrittore francese, che gode di altolocate amicizie. Ebbi modo di assistere anni orsono, in quel di Sebastopoli, ad un duello tra un ufficiale russo amico di Verne, un certo Strogoff, e il famoso esportatore di cocomeri armeno Atom Angurian. Ebbene, il russo infilzò l'armeno allo sterno solo perchè questi si era permesso di dire che il goulache di Madame Verne non sapeva di cavallo ma di mulo.

    RispondiElimina