Jules Doinel ovvero il mondo degli spiriti rivelato

Ci perdoneranno i nostri lettori se ancora una volta diamo spazio a una notizia proveniente dalla terra di Francia. Ma il paese dei Galli ci sorprende sempre con notizie che hanno la parvenza dell’incredibile. Pare infatti che nel Settembre di quest’anno il Signor Jules Doinel, gesuita ben presto rapito dalla passione delle scienze occulte, abbia vissuto un’esperienza davvero singolare. Il Doinel, uomo distinto, con la barbetta e gli occhiali a pinza, impiegato per anni all’archivio di Orleans, da qualche tempo anima le serate dei circoli ermetici parigini con le sue scorribande nel regno dell’occulto e dello spiritismo. Già seguace della contessa Maria de Mariàtegui (convinta di essere la reincarnazione di Maria Stuarda) e di Giuseppino Boccadombra (sedicente incarnazione del manzoniano Frà Cristoforo), Doinel ha incontrato, nel corso delle numerose sedute spiritiche cui ha presieduto, una gran quantità di personaggi del passato. Nel Settembre scorso, però, ha vissuto l’esperienza più notevole: nel bel mezzo di una seduta spiritica ha evocato ben quaranta (dicesi quaranta) vescovi catari che, non contenti di essersi materializzati in un salotto parigino, hanno subito dato vita a un conclave che ha portato all’elezione dello stesso Doinel in qualità di Vescovo della chiesa gnostica dell’Assemblea del Paracleto. Noi del telegrafo non possiamo che congratularci con l’illustre transalpino, ricordando però che anche noi abbiamo le nostre glorie locali in materia (se così si può dire ) di spiriti, spiritelli, fantasmini e fuochi fatui. Tarcisio Batroccolati, modenese, di professione ebanista, è infatti in grado di evocare, previa bevuta di alcuni galloni di aceto aromatico e l’ingurgitamento di una dozzina di gnocchi fritti, mirabolanti figuri del passato. Tra questi ricordiamo l’arciprete di Pontelagoscuro, Don Balosa; la Pinetta meretrice del lungopò; e il capitano dei Regi Carabinieri Carlo Barocci. Ordinato sacerdote da Don Balosa, il Batroccolati è stato visto somministrare i sacramenti a molti pescatori della zona. Internato al manicomio di Mantova, l’ebanista dell’occulto ha attribuito la sua iniziazione al regno delle ombre a un incontro, avvenuto nei dintorni del lido di Spina, con un apolide di circa centotrent’anni, un certo Paolo Zeder.

Saturnino Farandola, 18 ottobre 1889.

1 commento:

  1. Anonimo13:35

    Baggianate caro Farandola, baggianate! Sappiamo bene entrambi che questi figuri altro non sono che turlupinatori, imbabolatori e faccendieri degni delle patrie galere, se non dell'Isola del Diavolo. Il compianto prestigiatore francese Houdin ne smascherava un paio a giornata. E' nella scienza che stanno le vere maraviglie, nelle portentose ricerche di Renè Blondlot su alcuni raggi misteriosi, negli esperimenti di James Lloyd Steam e di suo figlio Edward di immagazzinamento del vapore, nel prototipo di macchina analitica predisposto da Charles Babbage. Studi che daranno un grande futuro all'uomo e all'umanità tutta. Altro che malocchi, fantasmi e tutte quelle fanfaluche sulla cosiddetta energia "elettrica". E' nel vapore e nell'ingranaggio che sta il futuro!

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